Area tematica
produzione e commercio sementi
L’aumento quest’anno di un 9% circa delle superfici coltivate a mais nella grande Europa (UE27 e paesi dell’Est), insieme ad una produzione del seme che registra in molte aree un forte calo per la grave siccità estiva, hanno fatto scendere ad un livello minimo le scorte di sementi di mais per le prossime semine. La situazione è stata esaminata dalla Sezione colture industriali di Assosementi, il cui presidente Giuseppe Carli precisa che “nonostante il forte aumento delle superfici investite per produrre seme di mais, salite da circa 110.000 ad oltre 158.000 ettari nella sola UE, le produzioni non sono in linea con le normali attese e pertanto per le semine primaverili 2013 sono possibili difficoltà per soddisfare tutte le richieste dei mai
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La semente certificata e di qualità è il primo anello di ogni filiera agroalimentare.
Per assicurare competitività al mondo agricolo, le istituzioni dovrebbero pertanto adoperarsi per la piena efficienza e funzionalità del comparto sementiero.
Eppure, nell’estate 2010 è stato dapprima soppresso l’ENSE, l’ente incaricato in Italia del controllo ufficiale delle sementi, accorpandolo all’INRAN, poi di recente con la spending review è stato a sua volta soppresso l’INRAN e le competenze nel settore delle sementi elette passate all’ENTE NAZIONALE RISI.
L’incertezza
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Lo stato di agitazione deliberato dal personale ex INRAN preoccupa tutte le aziende sementiere che accanto alle ordinarie attività, in questo periodo sono impegnate nella selezione e certificazione ufficiale delle sementi di cereali e di foraggere per le oramai imminenti semine autunnali.
“Siamo ovviamente solidali con il personale ex INRAN, che lamenta di non avere ricevuto gli stipendi di agosto, ma come rappresentante delle aziende sementiere debbo mettere in guardia dal rischio che lo stato di agitazione dei dipendenti ex ENSE possa pregiudicare in particolare la tempistica e la regolare certificazione delle sementi di cereali, con la possibilità che le aziende sementiere non riescano a consegnare e commercializzare tutto il seme richiesto dagli agr
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Il parere emesso dalla Corte di giustizia UE il 12 luglio scorso, che sancisce che l’obbligo della iscrizione ufficiale obbligatoria di una varietà vegetale prima della sua commercializzazione, così come previsto dalle direttive sementiere, non viola i principi del libero esercizio di un’attività economica e della libera circolazione delle merci, e nemmeno interferisce con gli impegni presi per la tutela delle risorse fitogenetiche, è una importante conferma della fondatezza legale della politica sementiera perseguita dalla Comunità negli ultimi decenni”. Lo afferma ASSOSEMENTI, l’Associazione Italiana Sementi, commentando il recente giudizio della Corte in merito al caso Associazione Kokopelli contro Graines Baum
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“Così come è stato un grosso errore sciogliere l’ENSE nell’estate 2010, un ente prettamente di servizio che non gravava sulle finanze dello Stato e che aveva un sua propria autonomia, trasferendolo all’INRAN, un istituto invece dedito esclusivamente alla ricerca, non vorremmo si rivelasse ora un altro sbaglio – dopo averne prosciugato l’equilibrio gestionale costruito negli anni - l’accorpamento all’Ente Nazionale Risi della ex gestione ENSE delle sementi elette, che esige un ruolo assolutamente indipendente in materia”. E’ questo il primo commento di ASSOSEMENTI, l’Associazione Italiana Sementi, in merito alla decisione conseguente alla soppressione dell’INRAN disposta con il decreto-legge 95
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Le statistiche ISTAT 2011 per l’import-export di sementi evidenziano un incremento in valore del 25% per le esportazioni e del 15% per le importazioni, rispetto al 2010. Ciononostante la bilancia commerciale resta comunque passiva, per un importo di poco superiore ai 90 mio/€ .
Dall’analisi dei dati emerge che le esportazioni sono passate da un valore di circa 180 mio/€ nel 2010, a 225 mio/€ nel 2011, con gli incrementi maggiori per barbabietola da zucchero (un vero exploit, +89%), loietto italico (+58%), trifogli, erba medica, riso e sementi da orto.
Le importazioni complessivamente sono s
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Un incremento in valore per le esportazioni del 25% e nelle importazioni del 15% circa, rispetto al 2010. Lo evidenzia l’Associazione Italiana Sementi nel commentare i dati ISTAT 2011 sull’import-export di sementi, sottolineando che questi nuovi aumenti vanno a sommarsi a quelli dell’annata precedente a dimostrazione della vitalità soprattutto commerciale acquisita da alcuni settori dell’attività sementiera nazionale. La bilancia commerciale continua comunque a restare passiva, nel 2011 per un importo di poco superiore ai 90 mio/€.
“I dati dell’import-export di sementi nel 2011 confermano quella che da tempo è una peculiarità del nostro paese: la presenza di un ambiente favorevole e competitivo per la mol
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“Tutte le sementi di mais e di soia, prima di essere poste in vendita in Italia, sono sottoposte a precisi e molteplici controlli ufficiali e privati per accertare l’assenza di ogm, in ottemperanza a quanto previsto dal decreto del 27 novembre 2003 dell’allora Ministro per le politiche agricole, Gianni Alemanno. Lo stesso decreto del 2003 stabilisce inoltre che le sementi di mais e di soia devono essere accompagnate da una dichiarazione dell’azienda sementiera produttrice, in merito all’assenza di ogm”. E’ quanto puntualizza ASSOSEMENTI, l’Associazione italiana sementi, in relazione alle notizie di controlli analitici realizzati dall’Arsial della Regione Lazio su coltivazioni di mais, che avrebbero portato ad individuare tre campi
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“La ricerca varietale e la sperimentazione sono i cardini su cui poggia la moderna attività sementiera, il cui compito oggi – accanto alla vendita di sementi sane e di qualità – è soprattutto quello di studiare nuove varietà, più idonee in funzione degli ambienti di coltivazione, dei cambiamenti climatici e delle esigenze dell’industria di trasformazione e dei consumatori. Senza nuove varietà e sementi la produzione agricola perderebbe rapidamente la capacità di rispondere alle complesse esigenze del mondo agroalimentare, tuttavia il miglioramento genetico deve essere posto nella condizione di poter crescere senza condizionamenti ingiustificati”. Lo evidenzia ASSOSEMENTI – associazione italiana semen
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