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produzione e commercio sementi
Dopo due anni di scambi in contrazione, nel 2007 l’import-export di sementi da parte dell’Italia ha mostrato segnali di ripresa, con un aumento delle importazioni, salite in valore ad oltre 280 milioni di euro, ma anche delle esportazioni, passate a 145 milioni di euro. Lo segnala l'AIS, Associazione italiana sementi, commentando i dati ISTAT sull'import-export della scorsa annata.
“Il saldo valutario negativo è salito a 135 milioni di euro, con un aumento dell’8% rispetto ai 125 milioni di euro del 2006, ma il segnale non è del tutto negativo – commenta Luciano Tabarroni, neo presidente AIS – in quanto evidenzia un ulteriore recupero negli investimenti colturali dopo la contrazione dovute agli effetti della riforma
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Problematiche e prospettive della produzione e dell’impiego di sementi prese in esame dai lavori dell’Assemblea annuale AIS. Maggiore sviluppo e tutela della ricerca varietale gli strumenti per valorizzare e difendere rintracciabilità, sanità e qualità delle produzioni agricole.
"L’industria sementiera è fortemente preoccupata dalla possibilità che con la prossima verifica della PAC possano venire soppressi gli aiuti alla produzione di sementi certificate di riso e di foraggere ed i pagamenti supplementari dell’art. 69 legati all’uso del seme certificato”. Lo ha sottolineato Bruna Saviotti, presidente di Ais - Associazione italiana sementi, nella relazione presentata all’Assemblea annuale svo
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Raggiunto un nuovo accordo tra le aziende sementiere per meglio qualificare le aree di moltiplicazione della bietola da zucchero nel territorio emiliano-romagnolo. Fermo restando tutte le altre zone di coltivazione che da tempo si sono consolidate, per i raccolti delle annate 2009 e 2010 le aziende hanno infatti concordato che non verranno più realizzate colture di bietole rosse da seme nelle zone a monte della via Emilia, anche nel tratto da Imola a Cesena. Già da tempo le aziende sementiere avevano rinunciato a coltivare bietole rosse nella zona sempre a monte della Via Emilia, ma solo nel tratto da Imola verso Bologna.
La moltiplicazione di sementi di bietola da zucchero è un importante settore dell’attività sementiera italiana e le zon
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Gli scambi commerciali di sementi con gli altri paesi continuano a rallentare e nel 2006 il bilancio commerciale negativo si è aggravato soprattutto per una diminuzione in valore di oltre il 15% delle esportazioni. E' quanto sottolinea l'AIS, Associazione italiana sementi, commentando i dati ISTAT sull'import-export della scorsa annata che evidenziano un saldo negativo passato dai 110 milioni del 2005 ai 123 milioni di euro del 2006.
Il valore complessivo delle sementi importate dall'Italia si è aggirato nel 2006 su circa 247 mio/Euro, in lieve contrazione rispetto al 2005, a fronte di esportazioni per complessivi 124 mio/Euro. L'andamento degli scambi nei settori in cui il fabbisogno di sementi dipende molto dall'estero - evidenzia l&
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"La funzione primaria dell'industria sementiera è quella di assicurare varietà innovative e fornire sementi di qualità agli agricoltori. La semente controllata e certificata è poi l'elemento più qualificato e conveniente che le filiere agroalimentari hanno a disposizione a garanzia della rintracciabilità delle produzioni, dall'azienda al consumatore finale".
Questo uno dei passaggi contenuti nella relazione di Bruna Saviotti, presidente di Ais - Associazione italiana sementi, presentata nel corso del Forum pubblico organizzato presso il Palazzo Affari di Bologna, sul tema: "Quali sementi per il futuro dell'agricoltura italiana?".
Il Forum è stato voluto da Ais per condividere con g
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"La conservazione delle varietà locali è senz'altro importante per il nostro paese e per la ricchezza e diversità delle sue produzioni, in particolare nel settore degli ortaggi, ma le misure da adottare non debbono mettere in difficoltà il settore sementiero, impegnato a sostenere con la necessaria innovazione varietale e sementi di qualità gli sforzi competitivi delle filiere agroalimentari". E' quanto sostiene l'AIS - associazione italiana sementi, in relazione all'emendamento votato ieri dal Senato nell'ambito dell'esame della cosidetta "Minicomunitaria".
"L'adozione di misure specifiche per la tutela delle varietà locali o minacciate di scomparsa è prevista anche da un
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L’attività di moltiplicazione delle sementi orticole realizzata in Italia continua ad essere un punto di forza delle aziende sementiere italiane. E’ quanto emerge dai dati diffusi dall’AIS, l'Associazione Italiana Sementi, che confermano il nostro Paese fra i leader a livello mondiale con circa 10.000 ettari di colture portaseme.
Il settore in cui le aziende italiane eccellono maggiormente è quello delle cosidette "sementi fini", quali ravanelli, cicorie, cavoli, cipolle e carote: si tratta di produzioni di qualità ed altamente specializzate, che richiedono molta professionalità. Buona parte delle sementi prodotte viene destinata all'esportazione. Nel 2005 l'export di sementi da orto ha generato secondo i
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Le superfici coltivate a mais in Italia, nel 2006, si sono complessivamente attestate tra destinazione a granella e per insilato su circa 1.180.000 ettari, con una contrazione di 60-70.000 ettari rispetto alla campagna precedente. Lo comunica l'AIS - Associazione italiana sementi, rendendo noti i risultati di una indagine condotta tra le aziende sementiere del settore maidicolo.
Il dato elaborato dalle vendite di sementi - sottolinea l'AIS - dovrebbe consentire di avere un'idea più precisa sui reali investimenti nazionali e sulle produzioni effettivamente disponibili sul mercato, visto che le statistiche ufficiali e le stime da altre parti diffuse non sono affatto convincenti.
L'indagine AIS sulle sementi di mais ha visto quest'anno an
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Dopo alcuni anni di costante aumento, brusca flessione nel 2005 delle importazioni di sementi in Italia, con il saldo negativo import-export che scende a circa 105 mio/Euro, ben il 33% in meno rispetto al 2004. E' l'evidente effetto - a giudizio dell'AIS, Associazione italiana sementi - non tanto di migliori risultati raggiunti dalla produzione sementiera nazionale, quanto della contrazione delle superfici a seminativi che la nuova PAC ha provocato la scorsa annata.
Le statistiche annuali ISTAT sugli scambi commerciali evidenziano che il miglioramento del saldo commerciale è dovuto in particolare a minori importazioni di sementi di mais (-41%, in quantità), di ortive (-18%), di foraggere (-52% per i trifogli e -34% per il loietto italico) e di pat
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Una perdita netta per l’agricoltura italiana di oltre 700mila ettari di superficie coltivata, una contrazione complessiva del 25% nella moltiplicazione di sementi: questo il bilancio fortemente negativo che stila l’AIS - Associazione italiana sementi, al termine del primo anno di applicazione della nuova riforma PAC.
“Dopo anni di sostanziale stabilità, nel 2005 il settore sementiero ha registrato una pesante contrazione nella vendita di sementi certificate” – denuncia Bruna Saviotti, Presidente AIS. “Al calo di oltre 600mila ettari di frumento duro e di circa 150mila ettari di mais, si sono purtroppo contrapposti solo lievi aumenti di poche decina di migliaia di ettari per il frumento tenero e l’orzo, il girasole, il favino
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