comunicato stampa

New Breeding Techniques: l'Europa tuteli agricoltori e consumatori

Pubblicato il 13 aprile 2018 in: biotecnologiericerca e costituzione varietà  vegetali

Un quadro normativo chiaro e fondato sulla scienza è fondamentale per favorire l’innovazione vegetale, base di un sistema agricolo incentrato su qualità e sostenibilità delle produzioni

Consentire all’agricoltura italiana di accedere alle nuove frontiere dell’innovazione vegetale, per garantire prodotti più sani ai consumatori e maggiore competitività alle imprese agricole. È questo l’appello che Assosementi, l’associazione che riunisce le aziende sementiere italiane, rivolge all’Unione Europea, chiamata nei prossimi mesi a esprimersi sul quadro normativo che regolerà le New Breeding Techniques.

Nelle scorse settimane l’U.S. Department of Agriculture (USDA) ha informato che non regolamenterà le nuove tecniche di innovazione vegetale che portano ad un risultato conseguibile anche - ma in tempi più lunghi - attraverso tecniche tradizionali di miglioramento genetico. Questi nuovi metodi offrono secondo l’USDA la possibilità di introdurre molto più velocemente e con precisione il carattere desiderato, accelerando il processo di rilascio di nuove varietà, che promettono maggiore protezione da siccità e patogeni, un incremento del valore nutrizionale e l’eliminazione degli allergeni.

“Il settore sementiero italiano si augura che l’Unione Europea possa prendere una decisione analoga quando sarà chiamata a esprimere la sua posizione in merito alla classificazione di tali metodi, per non correre il rischio di perdere in competitività sui mercati internazionali ma anche su quello comunitario. L’auspicio è che queste tecnologie, fondamentali per la crescita della nostra agricoltura, non vengano inseriti nella stessa normativa che regolamenta gli OGM, poiché sarebbe una scelta ingiustificata dal punto di vista scientifico e che potrebbe disincentivare le imprese a investire nella ricerca” ha dichiarato Giuseppe Carli, Presidente di Assosementi.

“Chiediamo che la decisione dell’Unione Europea lasci da parte paure dettate da pregiudizi ed emotività e si basi invece su evidenze scientifiche che promuovono la ricerca e l’innovazione, punto di partenza per le produzioni all'insegna della qualità, sostenibilità e sicurezza alimentare.” ha concluso Carli.

Articoli correlati

Ultimi articoli pubblicati

SEME CERTIFICATO O REIMPIEGO AZIENDALE: il vademecum per il cerealicoltore di ASSOSEMENTI

Pubblicato il 25 ottobre 2023 in: seme aziendaleroyaltypacconcia delle sementilegge sementiera nazionale produzioni e commercio derrateproduzione e commercio sementi

Alla vigilia delle semine cerealicole 2023 Assosementi ricorda a tutti gli agricoltori quali sono le disposizioni oggi in vigore e gli aspetti da tenere a mente quando si desidera re-impiegare seme del proprio raccolto per successiva semina in azienda.