La nostra storia
L’associazione ha compiuto il suo primo secolo di vita. Era, infatti, il 9 novembre 1921 quando la sua storia prese il via, a Bologna, con l’Assemblea del Comitato promotore dell’Associazione Italiana Esportatori Sementi da Prato. Dal nome, si intuisce la vocazione (sin dalle origini) all’internazionalizzazione del settore rappresentato.
Da lì a breve, si registrò un’altra tappa fondamentale di questo percorso, con il contributo fornito per la costituzione della Federazione Internazionale Sementi, oggi nota con l’acronimo inglese ISF, a seguito del “Secondo congresso internazionale del commercio dei semi da prato”, organizzato a Bologna dal 15 al 17 maggio 1928.
L’evoluzione delle dinamiche politiche e belliche conseguenti al fascismo e la costituzione dello stato corporativo – perfezionato con l’emanazione del Regio decreto 16 agosto 1934, n. 1384 – ebbero un forte impatto su tutti i settori, compreso quello delle sementi e portarono al dissolvimento dell’Associazione, sostituita di fatto dalla Federazione Nazionale Fascista dei Commercianti di prodotti per l’agricoltura. In coerenza con il contesto che si era progressivamente delineato, nel 1939 nacque a Bologna la Compagnia Esportazione Importazione Sementi Agricole (CEISA), che si occupava del coordinamento dei flussi delle sementi, sia negli scambi con l’estero sia sul mercato interno.
Nei decenni successivi, molti altri tasselli sono stati progressivamente aggiunti alla storia centenaria dell’associazione, nell’intento di adeguare la sua azione all’evoluzione dei tempi e di garantire un sostegno efficace alle ditte sementiere ed un servizio moderno all’agricoltura.
Con la fine della guerra e la volontà generalizzata di ricostruire quanto quella pagina buia di storia aveva spazzato via, rinacque nel 1946 un’associazione libera e apolitica, denominata Associazione Italiana Selezionatori Sementi, che includeva oltre alle essenze da prato anche quelle da orto, forestali, da giardino e di cereali.
Negli anni a seguire, la struttura dell’associazione divenne più complessa, arrivando ad aggiungere due ulteriori Sezioni, una dedicata ai vivaisti e l’altra ai costitutori di nuove varietà vegetali, motivo per cui si adottò una nuova denominazione: Associazione Italiana Selezionatori Sementi, Piante e Costitutori.
Alcuni esempi dei citati tasselli sono stati:
- l’istituzione nel 1954 del Gruppo mais ibridi, prodotti che stavano vivendo una forte espansione commerciale, dopo aver iniziato a diffondersi negli anni della liberazione, nel tentativo di nutrire una popolazione affamata a causa della carenza di generi alimentari;
- le relazioni con l’Ente Nazionale Sementi Elette (Ense), costituito nel 1954 a Milano, allo scopo di promuovere e valorizzare le sementi di nuove varietà e solo successivamente dedito all’attività di certificazione delle sementi;
- il contributo alla costituzione del Cosemco (oggi Euroseeds), per favorire lo sviluppo del settore all’interno del Mercato Comune Europeo, nato a seguito della firma dei Trattati di Roma del 1957;
- il grande impegno profuso per seguire i lavori parlamentari della prima legge nazionale del settore, con spostamento della sede da Bologna a Roma tra gli anni Sessanta e Settanta;
- la nascita del Convase nel 1970 per volontà di un gruppo di aziende orticole, ricostituito nel 1980 come Consorzio per la valorizzazione delle sementi che nel tempo ha ampliato la struttura e gli ambiti di interesse, in stretta collaborazione con l’associazione;
- la gestione della crisi derivante dal Commissariamento della Federconsorzi, cui faceva riferimento la maggiore rete di distribuzione e servizi in agricoltura;
- l’arrivo negli anni Novanta di una serie di tematiche con forte impatto sul mondo delle sementi, dalla maggiore sensibilità agli aspetti ambientali, alla nascita del mercato unico interno (e la libera circolazione di beni, servizi e persone) fino ai nuovi accordi GATT (General Agreement on Tariff and Trade) i quali, con l’istituzione della WTO (World trade Organization), rappresentano la componente più ampia della disciplina giuridica del commercio internazionale.
Nella fase più recente (2010), la fusione di AIS con Assoseme ha dato vita all’attuale struttura e denominazione di Associazione Italiana Sementi (Assosementi), che mantiene la stessa determinazione di un tempo nel sostenere il settore a superare le tante sfide che si trova ad affrontare.
Per chi volesse approfondire la storia dell’Associazione Italiana Sementi, è possibile scaricare gratuitamente il libro di Marco Nardi dal titolo Assosementi: Cent’anni a supporto dell’attività sementiera
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La nostra Mission
Sorta oltre un secolo addietro, Assosementi continua a adempiere alla sua missione nell’interesse generale del settore rappresentato e degli operatori associati. Essa, infatti, si prefigge di:
- promuovere lo sviluppo dell’attività sementiera svolta in Italia, in ogni suo aspetto ed in particolare quelli finalizzati alla costituzione varietale, alla produzione ed alla commercializzazione di sementi, senza escludere la possibilità di coinvolgere attività affini che possano contribuire allo scopo;
- rappresentare e tutelare gli interessi degli associati, nei confronti di qualsiasi organismo pertinente, sia pubblico che privato, anche a livello internazionale;
- favorire le relazioni ed i momenti di confronto tra i soci per analizzare i problemi comuni, di carattere organizzativo, economico e sociale e individuare le opportune soluzioni.
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Le nostre Attività
Attraverso il contributo che l’associazione garantisce allo sviluppo del settore, l’impegno di Assosementi è rivolto ai propri soci, i quali beneficiano delle attività di:
- informazione su ogni provvedimento normativo pertinente, europeo, nazionale e regionale;
- rappresentanza delle loro istanze, definite attraverso periodiche riunioni, nei confronti di tutti gli interlocutori, dalle istituzioni – ministeri, regioni ed enti locali – ai molteplici organismi che si occupano di sementi – università, centri di ricerca e istituti sperimentali;
- comunicazione, finalizzata a sensibilizzare l’opinione pubblica e gli attori della filiera alimentare sui temi rilevanti per il settore;
- promozione e sviluppo di progetti specifici, volti a valorizzare la centralità del seme ed incrementare la qualità delle produzioni primarie.