Cambiamento climatico in agricoltura
Commissione Industria e agricoltura del Senato, seguito dell’indagine conoscitiva: monitoraggio e strumenti di adattamento. Audizione di rappresentanti di Generazione Cibo e Assosementi (dal minuto 16:48).
Commissione Industria e agricoltura del Senato, seguito dell’indagine conoscitiva: monitoraggio e strumenti di adattamento. Audizione di rappresentanti di Generazione Cibo e Assosementi (dal minuto 16:48).
La tracciabilità delle produzioni rappresenta un elemento fondamentale per la tutela del consumatore oltreché per la valorizzazione delle produzioni e la competitività delle imprese sul mercato italiano ed estero. Al fine di approfondire questo importante tema, Assosementi ha organizzato un incontro fra i diversi operatori del comparto primario per confrontarsi in maniera sinergica sulle soluzioni finalizzate a migliorare i processi di tracciabilità della filiera agroalimentare fin dal seme, inteso come primo anello delle produzioni agricole.
Le iniziative volte a far incontrare i diversi anelli della filiera sono importanti per conoscere le esigenze dei singoli settori. Al mondo delle sementi chiediamo varietà che permettano di aumentare le produzioni e migliorarne la qualità, in modo da continuare a creare valore tramite i nostri prodotti.
Il confronto con gli altri operatori è fondamentale per individuare soluzioni condivise ai problemi e per poter chiedere, uniti, alla classe politica misure in grado di valorizzare le produzioni italiane.
La qualità delle produzioni agroalimentari dipende dal tipo di seme impiegato.
Oggi, in alcuni settori, il seme certificato è utillizzato solo per il 50% degli ettari seminati. Dobbiamo aumentare questa quota ed investire di più in ricerca.
Il confronto tra gli operatori è importante per affrontare i problemi con un approccio di filiera, evitando aggravi burocratici per gli agricoltori, ma fornendo loro innovazioni tecniche ed evidenze scientifiche.
L’origine delle nostre filiere è il seme, che può garantire qualità delle produzioni e rispetto della biodiversità. La politica deve favorire i contratti di filiera, per assicurare una piena tracciabilità ed un’equilibrata distribuzione della ricchezza.
Siamo contenti che le istituzioni e la politica abbiano ribadito l’importanza di alcuni temi per noi fondamentali come ad esempio la ricerca, imprescindibile per migliorare le produzioni, e la tracciabilità, quale elemento di trasparenza che deve accomunare tutti gli operatori della filiera.
Nato come uno strumento di garanzia igienico-sanitaria dei prodotti alimentari, il concetto di tracciabilità si è evoluto, diventando sinonimo di trasparenza per le aziende, il legislatore ed i consumatori.
La ricerca scientifica e la certificazione delle sementi sono driver di sviluppo per la nostra agricoltura che punta all’eccellenza delle produzioni. L’amministrazione si è impegnata in questa direzione, inserendo nel Piano strategico nazionale l’uso di semente certificata per diverse filiere.
Le sementi sono alla base della disponibilità di cibo.
Noi abbiamo bisogno di alimenti nutrienti e salubri; pertanto, siamo impegnati a favorire l’applicazione degli strumenti che la scienza oggi mette a disposizione per incrementare le rese e la qualità dei nostri prodotti.
Esprimiamo parere favorevole al sostegno accoppiato in ambito PAC legato all’utilizzo del seme certificato, così come positiva è la valutazione di tutti gli interventi strutturali e tecnologici tesi a facilitare la tracciabilità ed a valorizzare la produzione agroalimentare italiana.
Il seme è il punto di partenza delle nostre filiere.
Un sistema efficace di tracciabilità è fondamentale per la salvaguardia dei nostri prodotti e la tutela dei consumatori.
Le iniziative tese a compattare la filiera sono utili per rafforzare il ruolo dei nostri prodotti nell’attuale contesto internazionale. Politiche di tracciabilità, a partire dal seme, e di equa redistribuzione del valore tra tutti i soggetti coinvolti possono valorizzare il Made in Italy.
Una filiera collaborativa e tracciata sin dall’origine è la migliore garanzia per ottenere prodotti zootecnici di qualità, essenziali per una corretta nutrizione negli allevamenti animali.
Tra pochi anni l’agricoltura sarà chiamata a sfamare 10 miliardi di persone.
Un obiettivo così ambizioso può essere raggiunto se si tralasciano le ideologie e si punta sulla ricerca scientifica. Per questo motivo, occorre sperimentare in campo i risultati delle Tecniche di Evoluzione Assistita.
La produzione di un bene agroalimentare parte da una semente certificata, che ha un impatto significativo sulla sostenibilità e sui processi di produzione e di trasformazione, anche dei maltatori e dei birrai.
L’incontro promosso da Assosementi e condotto dal prof. Luigi Cattivelli, Direttore del CREA – Centro di ricerca Genomica e Bioinformatica sarà occasione per i partecipanti di approfondire le loro conoscenze su alcune delle principali specie coltivate alla base della nostra dieta. Il prof. Cattivelli risponderà alle domande raccolte attraverso un canale social dedicato e interviste ai consumatori cercando di approfondire, dal punto di vista scientifico, perché oggi alcune specie hanno determinate caratteristiche e come possa essere disegnato il loro futuro. Tutti sono chiamati a condividere le loro curiosità sull’utilizzo, sulle caratteristiche attuali e sui desideri per una continua innovazione delle varietà che coltiviamo e mangiamo. La scienza risponde.
Con Chiara Tonelli, Emidio Albertini, Silvia Giuliani, Luigi Cattivelli e Michele Morgante. Modera Anna Meldolesi.
Quando lo scorso 29 aprile la Commissione europea ha pubblicato l’attesissimo rapporto sulle nuove tecniche genomiche (NGT), le conclusioni hanno suscitato reazioni accese. Per la Commissione, le NGT – che permettono di modificare il patrimonio genetico degli organismi in modo più controllato e mirato rispetto alla modificazione genetica classica – potrebbero contribuire alla “resilienza e sostenibilità” dell’agricoltura di domani, rendendo le piante “più resistenti alle malattie e alle condizioni ambientali o ai cambiamenti del clima”, migliorando i loro tratti agronomici o nutrizionali, riducendo l’uso di pesticidi; e le attuali norme europee sugli OGM creano troppe barriere al loro impiego, e andrebbero quindi riviste. In attesa che l’UE metta mano alle norme sulla modificazione genetica sito-specifica delle piante, i genetisti agrari italiani sono alle prese con vecchi dubbi e nuove speranze. Al festival alcuni tra i principali protagonisti di questa nuova stagione.
Nel 1921 la popolazione italiana era di 38 milioni di persone e quella mondiale sotto i 2 miliardi. Oggi siamo rispettivamente 59 milioni e quasi 8 miliardi. Nel 1921 da un ettaro di mais si ottenevano 13 quintali. Dopo un secolo ne otteniamo 130, dieci volte la resa di quel tempo. In 100 anni le rese del grano duro sono quadruplicate e quelle del grano tenero quintuplicate. Nel 1921 in Italia fioriva il settore sementiero e la ricerca gettava le basi della rivoluzione verde. Cento anni dopo la ricerca e il miglioramento genetico promettono una nuova rivoluzione. Oggi i semi sono al centro di qualsiasi ragionamento sulla sostenibilità. Perché? Perché tra 30 anni sul pianeta ci saranno 10 miliardi di persone. Dovremo produrre di più senza aumentare le superfici, riducendo gli input naturali e chimici. Missione impossibile ? No, se lasceremo lavorare la ricerca sementiera. Da cento anni, ASSOSEMENTI C’E’
Con un emozionate evento organizzato presso il Savoia Regency Hotel, Assosementi ha celebrato il proprio centesimo anniversario.
Da cento anni il seme, prima di tutto!
Evento di avvicinamento dedicato ai nuovi scenari dell’agricoltura europea: sostenibilità e innovazione nel settore dell’ortofrutta. Intervista a Alberto Lipparini, direttore Assosementi. Sant’Agata Bolognese, 11 ottobre 2021.
Primo appuntamento tra gli eventi di avvicinamento al Convegno per i 100 anni di ASSOSEMENTI
I rappresentanti della filiera e del mondo accademico hanno analizzato il comparto del girasole italiano da diverse prospettive e dato vita a un dibattito teso a identificare le azioni in grado di rendere il settore più competitivo.
Dove inizia davvero la tracciabilità di un prodotto agroalimentare ? La risposta è semplice: dal seme ! Oggi, grazie a Road to Quality, primo progetto di certificazione dal seme alla tavola delle specie da orto, il consumatore può contare su un marchio di qualità che certifica l’origine, la sanità, la sostenibilità e l’impegno ad adottare processi produttivi etici lungo tutta la filiera. Road to Quality è il frutto di un lavoro di squadra che ha visto per la prima volta insieme aziende sementiere, vivaisti, aziende agricole e industrie della trasformazione, per offrire alla GDO gli strumenti per una comunicazione completa e trasparente. Perché crediamo che la tracciabilità non sia più un tema per gli addetti ai lavori ma che ci riguardi tutti quanti.
Sono oltre 20.000 gli agricoltori italiani coinvolti nella moltiplicazione di sementi di specie agrarie e ortive, su una superficie che supera i 235.000 ettari, la seconda in Europa per estensione. Gestire in maniera corretta un territorio tanto vasto significa garantire la qualità delle nostre sementi riconosciute in tutto il mondo. Il progetto di mappatura delle sementi è stato il primo del suo genere in Italia, grazie ad un software che verifica la distanza fra le coltivazioni sementiere, i moltiplicatori possono escludere gli eventuali inquinamenti genetici tra le colture. E’ un esempio di gestione partecipata del territorio, sviluppato con il supporto della Regione Emilia-Romagna che può oggi essere esteso all’intero territorio nazionale.
Il seme è il primo anello della filiera. Qualità del seme significa rese migliori, resistenza alle malattie e prodotti sani. In breve, cibo di qualità per i consumatori e sostenibilità per l’ambiente. Da 100 anni Assosementi rappresenta il meglio dell’industria sementiera italiana, al vertice mondiale per la produzione di sementi orticole di qualità, senza dimenticare le eccellenze di altri settori. 150 aziende associate che rappresentano oltre un miliardo di euro di fatturato, che investono in ricerca e sviluppo dal 15 al 20% del fatturato per mettere a punto varietà che rispondano alle più grandi sfide: nutrire la crescente popolazione mondiale, salvaguardare il pianeta e assicurare il reddito alle nostre aziende.
Da Mendel in poi, lo studio di come i caratteri vengono trasmessi da una generazione alla successiva ha aperto la strada al miglioramento genetico delle piante coltivate. Questo processo è diventato particolarmente efficiente negli ultimi decenni con le conoscenze del DNA. Tutto ciò ha portato a un rinnovo varietale in tutte le maggiori specie coltivate e, di conseguenza, ad una evoluzione dei prodotti che troviamo nei supermercati dove molti alimenti di largo consumo sono il risultato della moderna selezione genetica. Dietro molti prodotti, anche taluni pubblicizzati come “quelli di una volta”, c’è un’avanzata ricerca genetica che li ha resi sicuramente migliori di quelli che mangiavano anche solo 30 anni fa.
“Dal seme alla vita”, un breve viaggio che illustra come si producono le sementi, dalla moltiplicazione in campo allo stabilimento, con il costante supporto di uomini e tecnologie per mantenere il prodotto italiano ai vertici della qualità.
La filiera orticola certificata dal seme alla tavola, un progetto aperto a tutta la filiera: sementieri, vivaisti, agricoltori, trasformatori e distributori Innovazione continua e qualità garantita da un rigoroso disciplinare.
Convegno Assosementi sul contributo del settore sementiero per la valorizzazione della qualità dell’agroalimentare italiano
Nei secoli scorsi, l’innovazione vegetale ha fornito un importante contributo all’evoluzione dell’agricoltura, aiutando a soddisfare le richieste dei consumatori e affrontare le sfide per un’agricoltura e per una produzione alimentare altamente produttive e sostenibili. Con la crescente conoscenza della natura, i ricercatori possono oggi contare su una vasta gamma di strumenti moderni, tecniche molecolari e analisi di ampie base dati, in grado di accelerare i processi di selezione vegetale tradizionali che altrimenti richiederebbero molti anni. http://plantbreeding.eu/ #EmbracingNature#PlantBreeding
Guarda il video lanciato da Assosementi in occasione della Giornata mondiale della biodiversità e scopri perché è così importante per gli agricoltori e per la società e il ruolo che il settore sementiero svolge per preservare e creare nuova biodiversità.