TEA – Il Consiglio dà avvio al Trilogo sulla proposta di regolamentazione

Foto di Dan Meyers su Unsplash

Lo scorso 14 marzo 2025 il Consiglio ha deciso di avviare le consultazioni negoziali con il Parlamento e la Commissione europea, il cosiddetto trilogo, sulla proposta di regolamentazione delle Nuove Tecniche Genomiche (NGT), note in Italia come Tecniche di Evoluzione Assistita (TEA). Si tratta di un passo significativo verso l’adozione di strumenti in grado di rendere la nostra agricoltura più sostenibile e resiliente ai cambiamenti climatici.

La decisione, raggiunta al termine della riunione del Coreper, ossia il Comitato dei rappresentanti permanenti dei governi degli Stati membri dell’Unione europea, è un accordo politico che necessita ora dell’impegno dei co-legislatori per garantire un quadro normativo favorevole all’innovazione e praticabile per tutte le aziende del settore sementiero e agroalimentare.
Gli aspetti principali sono sinteticamente riportati di seguito.

Il mandato negoziale del Consiglio conferma due percorsi distinti per l’immissione in commercio delle piante NGT.

  • NGT1: piante analoghe a quelle che potrebbero essere presenti in natura o essere prodotte mediante breeding tradizionale; solo le sementi sarebbero soggette ad etichettatura;
  • NGT 2: include tutte le altre piante NGT per cui si applicherebbero le norme previste dalla legislazione in materia di OGM (comprese una valutazione del rischio e un’autorizzazione prima della loro immissione in commercio); anche l’etichettatura sarebbe analoga a quella prevista per gli OGM.

Il Consiglio suggerisce inoltre una serie di modifiche rispetto alla proposta della Commissione, sulla base di considerazioni ambientali, di salute e di proprietà intellettuale.

NGT1

  • al fine di evitare la presenza accidentale di piante NGT1 nell’agricoltura biologica, ciascuno Stato membro può adottare misure particolari, soprattutto per condizioni geografiche specifiche;
  • brevetti: al momento, per l’iscrizione nei registri nazionali e nel catalogo comunitario sarebbe necessario fornire le informazioni relative a tutti i brevetti esistenti o in attesa di registrazione. Le informazioni sui brevetti devono essere inserite in una banca dati pubblica, istituita dalla Commissione, che elenchi tutte le piante NGT1. Su base volontaria, sarà possibile segnalare anche l’intenzione del titolare del brevetto di concedere licenze d’uso eque e sarà istituito un gruppo di esperti per valutare l’impatto dei brevetti. Lo studio verterà specificatamente su come i costitutori possono aver accesso a piante NGT brevettate;
  • resistenza agli erbicidi: tale carattere non può essere considerato per le piante NGT1.

NGT2

  • opt-out: il mandato del Consiglio prevede che gli Stati membri possano decidere di proibire la coltivazione di piante NGT2 sul loro territorio;
  • misure di coesistenza: gli Stati membri possono adottare misure per evitare la presenza accidentale;
  • etichettatura: al fine di garantire che i consumatori abbiano accesso a informazioni accurate e complete, la proposta prevede che l’etichetta indichi tutti i caratteri modificati (ad esempio, se una pianta è sia senza glutine che resistente alla siccità grazie a modificazioni genomiche, l’etichetta deve indicare entrambe le caratteristiche oppure nessuna delle due).
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